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Furto informazioni personali e dati utente sul web.

Forse questa domanda troppo complessa non è mai passata nei meandri del vostro cervello. Eppure basti pensare che dopo essersi registrati a qualunque sito web, forum o social network online il responsabile della pagina web ha a completa disposizione i nostri dati personali.
Immettendo: Nome, Cognome, Data di nascita, professione, città natale e città di residenza, si rendono pubbliche ai responsabili del server i nostri dati anagrafici.


L'onestà purtroppo è poco diffusa tra i caratteri degli uomini moderni, specialmente di chi si maschera dietro lo schermo di un computer. Hacker e manager pubblicitari accederanno così alla banca dati di un server, oppure semplicemente pagheranno parecchio denaro per comprare i nostri dati da utilizzare poi in spot pubblicitari.
Ecco a voi un esempio di hackeraggio ad una delle industrie elettro/informatiche più importanti del mondo;
violati dati personali di 24.600.000 clienti della Sony:

Sony Online Entertainment ha ammesso che i dati di 24.6 milioni di account sono stati violati in seguito all'attacco degli hacker che nei giorni scorsi ha colpito il PlayStation Network.
"Abbiamo scoperto che gli hacker potrebbero aver ottenuto i dati degli utenti memorizzati sui server di SOE", si legge sul sito web della compagnia. "I dati che avete utilizzato per registrare un account SOE potrebbero essere stati rubati in seguito a un cyber-attacco".
"Le informazioni a rischio includono nome, indirizzo, casella di posta elettronica, genere, data di nascita, numero di telefono, nome utilizzato per il login e password". Non sarebbe stato violato, invece, il nuovo database delle carte di credito, mentre i dati di circa 12.700 carte di credito appartenenti a consumatori provenienti da Spagna, Germania, Olanda e Austria potrebbero essere stati rubati.

Purtroppo per gli utenti della Sony, l'intervento degli Hacker è stato decisivo contro la società, colta di sorpresa.

Ciò che invece è davvero grave è la vendita dei dati personali (Email, Password e i sopracitati), a società pubblicitarie, per lo sviluppo di spot.




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Ha fatto il giro del mondo l’articolo del Wall Street Journal nel quale si legge che molte delle applicazioni utilizzabili su Facebook avrebbero raccolto gli ID identificativi degli utenti e li avrebbero trasmessi ad almeno 25 società di pubblicità e dedite al tracciamento delle attività degli utenti on line.
Per ulteriori informazioni e prevenzioni contatta per email i responsabili dei tuoi dati personali.